La Giuria del Premio Catel 2015
Elisabeth Wolken, Presidente
Vittorio Sgarbi
Alberto Dambruoso
Paola Di Giammaria
Ernesto Lamagna
Alfio Mongelli
Fabio Sargentini
Elisabeth Wolken Presidente
Presidente Fondazione Franz Ludwig Catel Elizabeth Gericke Wolken è stata Direttrice di Villa Massimo, Accademia Tedesca a Roma, dal 1965 al 1993. La nota germanista costituì un team con suo marito, lo scrittore ed ex borsista Karl Alfred Wolken, dando l’avvio a una serie di riforme radicali, come l’estensione del soggiorno a Villa Massimo alle famiglie degli artisti, l’utilizzo di ulteriori mezzi finanziari da impiegare nell’amministrazione dell’Accademia e miglioramenti nei criteri di selezione; insistette altresì affinché gli artisti avessero conoscenze della lingua italiana. Gli anni 1968-1971 videro una ristrutturazione e modernizzazione architettonica con l’allestimento nell’interrato dell’edificio principale di uno studio acustico, una camera oscura ed una macchina tipografica. Nel maggio del 1978 si svolse un’inaugurazione dai toni sommessi, offuscata dal rapimento di Aldo Moro. Una doppia retrospettiva, “Plastik im Park” (sculture nel parco) e “Bilder aus Italien” (Immagini dall’Italia) presentava opere di Max Peiffer Watenphul, Hermann Teuber, Hanna Nagel, Theo Bechteler, Horst Antes, Franz Bernhard, Gerhard Hoehme, Gernot Rumpf, Rolf Szymanski e Arnold Leissler. Negli anni Ottanta tra gli ospiti italiani della Villa figuravano Alberto Moravia, Pupi Avati e Paolo Portoghesi. A partire dal 1987 Elisabeth Wolken si dedicò all’organizzazione nel parco del Festival di Villa Massimo, il cui programma prevedeva opere di artisti italiani e tedeschi contemporanei. Questo modello, rivelatosi di successo, fu in seguito inserito nel programma culturale del Comune di Roma. Ne nacque nel 1990 il “Roma Europa Festival”, che si svolge tuttora, nel quale le accademie straniere presenti a Roma si associarono in un Festival europeo. Dalla riapertura nel 1978 sono stati a Villa Massimo Botho Strauss, Anselm Kiefer, Dorothee von Windheim, Sarah Kirsch, Wolfgang Rihm, Ulla Hahn, Bernhard Schultze e altri. Consigliere della Fondazione Franz Ludwig Catel, dal gennaio 2012 è stata eletta Presidente.
Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi critico d’arte, storico dell’arte e politico italiano. Autore di innumerevoli pubblicazioni sia nell’ambito dell’arte moderna che di quella contemporanea, è stato docente di Storia delle Tecniche Artistiche presso l’Università di Udine (1984-1988) e di Storia della Fotografia presso l’Università di Bologna (1974-1978). Nel 2011, incaricato dal Ministero per i beni e le attività culturali, è curatore del Padiglione Italia e dei padiglioni regionali per la 54a Esposizione internazionale d’arte di Venezia organizzata dalla Biennale di Venezia (4 giugno – 27 novembre 2011). Con i padiglioni regionali per la prima volta l’esposizione viene dislocata in terraferma nelle diverse regioni. Nel 2012 ha collaborato alla 1ª Biennale Internazionale d’Arte di Palermo. Più volte membro del Parlamento, Sottosegretario ai Beni Culturali nel governo Berlusconi II (2001-2002) e Assessore alla Cultura del Comune di Milano (2006-08), è stato sindaco della cittadina siciliana di Salemi dal 2008 al 2012. Personaggio televisivo molto noto, dal 1992 al 1999 condusse il programma Sgarbi quotidiani su Canale 5, e dal 2002 ha iniziato la sua carriera di regista teatrale con l’Opera Rigoletto. Nel 2014 viene nominato Ambasciatore per Expo 2015 per le belle arti. Dallo stesso anno è Assessore alla Rivoluzione, alla Cultura, all’Agricoltura, alla tutela del Paesaggio e del Centro Storico del Comune di Urbino.
Alberto Dambruoso
Alberto Dambruoso e’ uno storico dell’arte, professore di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia, critico e curatore indipendente d’arte contemporanea, con base a Roma da piu’ di quindici anni. Si è laureato con lode nel 2000 in Storia dell’Arte Contemporanea alla Facolta’ di Conservazione dei Beni Culturali della Tuscia (VT) e ha ricevuto l’abilitazione all’insegnamento di Storia dell’Arte presso l’Universita’ Ca’ Foscari di Venezia nel 2007. Specializzatosi nell’arte italiana degli anni Sessanta, con un particolare interesse verso il gruppo romano della “Scuola di Piazza del Popolo”, Dambruoso ha curato diverse mostre monografiche e collettive degli artisti che hanno dato vita a quel fervido periodo creativo per l’arte italiana del secondo Dopoguerra, in alcune occasioni insieme al Prof. Maurizio Calvesi, ovvero colui che tra i primi scrisse delle novità linguistiche contenute nelle opere degli artisti della “Scuola” tra i quali Schifano, Festa, Angeli, Tacchi, Lombardo, Fioroni, Ceroli, Pascali e contribuendo in seguito con saggi, testi, inviti a mostre e a Biennali di Venezia, alla loro fortuna critica. Sempre con Calvesi, Dambruoso sta attualmente conducendo un progetto di ricerca assegnatogli dal Professore attraverso il Premio Internazionale Balzan per le Arti da lui vinto nel 2008, che prevede la realizzazione del nuovo catalogo generale dell’opera di Umberto Boccioni. Agli inizi del 2010, Dambruoso ha ideato ”I Martedi’ Critici”, serie di incontri-dibattito con cadenza settimanale con i maggiori artisti, galleristi e critici del panorama artistico nazionale ed internazionale, che si tengono in luoghi istituzionali italiani (Auditorium di Mecenate, Chiostro del Bramante, Museo MACRO e MAXXI a Roma, Museo Pan e MADRE a Napoli e Museo Pecci a Milano) e che a novembre 2014 sono giunti al quinto anno di attività.
Paola Di Giammaria
Paola Di Giammaria è una storica dell’arte, responsabile della Fototeca dei Musei Vaticani, critica e curatrice indipendente. Dopo la maturità linguistica si è laureata con lode in Lettere con indirizzo Storia dell’Arte, sotto la guida del Prof. Maurizio Calvesi, presso la Sapienza, Università di Roma, dove ha proseguito gli studi, conseguendo il diploma della Specializzazione in “Storia dell’Arte Medievale, Moderna e Contemporanea” e il Dottorato di Ricerca in “Strumenti e Metodi per la Storia dell’Arte”, coordinato dalla Prof.ssa Silvia Danesi Squarzina. Dal 2005 al 2012 è stata docente incaricata del corso “Sixteenth Century Art in Rome” (Arte del Cinquecento a Roma) nel trimestre autunnale presso la John Carroll University (Ohio, USA), sede di Roma, nell’ambito del programma “John Carroll at Vatican City”. Ha alle spalle diverse pubblicazioni che riflettono sia i suoi studi sull’arte romana tra Cinquecento e Seicento sia le sue ricerche sull’arte contemporanea, verso la quale ha sempre dimostrato interesse e passione, memore dell’insegnamento di Calvesi. Ha curato mostre di artisti contemporanei, collaborando con gallerie d’arte, istituzioni ed enti culturali. Dal 2010 collabora con la Fondazione Franz Ludwig Catel, come referente artistica e curatrice del Premio Catel, rivolto a giovani artisti provenienti dalle accademie di belle arti. Ha fondato la Hexagon art solutions per promuovere l’arte italiana contemporanea e non, attraverso sinergie comuni con artisti, collezionisti, addetti del settore, musei, gallerie e iniziative culturali di vario genere. Ha curato il volume di Antonio Paolucci “Pensieri d’arte. Dentro e fuori i Musei Vaticani” (edito dalla LEV) che raccoglie tutti gli articoli scritti dal Direttore dei Musei Vaticani su “L’Osservatore Romano” dal 2008 al 2011.
Ernesto Lamagna
Scultore napoletano, vive e lavora in Roma. Ha trascorso nella Città partenopea la sua prima giovinezza, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti. Presente in alcune personale e mostre collettive organizzate nella Capitale, a Torino e a Milano, è stato invitato a realizzare sue Opere in Germania, in Olanda, in Svizzera, in Francia, in Inghilterra, negli USA, in Giappone. Tra queste il Battistero e la Madonna di “Notre Dame du Liban, collocata sulla sommità della cupola della Chiesa Maronita di Sydney. Due sculture di angeli per la collezione Blafford-Owen a Houston, USA. L’Angelo della pace per l’atrio della sede centrale del CNR a Roma. La porta della vita, in bronzo, per il santuario Mariano di Rodi Garganico. Le tre monumentali porte del Santuario di Bonaria a Cagliari. Le porte dell’oratorio San Filippo Neri di Moffetta. L’Angelo del terzo Millennio a Barletta, e le Porte della Basilica di San Vito dei Normanni. Accademico Pontificio della Classe degli Scultori dei Virtuosi al Pantheon, ne è stato il Segretario dal ’98 al 2003. E’ autore del Martello e della Croce Processionale per il Grande Giubileo dell’Anno santo del 2000, conservati nel Tesoro dei Musei Vaticani. Suoi sono “l’Angelo della Luce” nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in Roma e “l’Angelo di Betzata” collocato all’ospedale Sant’Andrea in Roma. Partecipa a diverse collettive, tra cui nel 2003 alla mostra promossa dal Vicario generale di Roma in collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali e il Comune, allestita nel Pantheon di Roma per celebrare i venticinque anni di Pontificato di Giovanni Paolo II e nel 2009 alla mostra “Arte, Genio e Follia. Il giorno e la notte dell’artista”, curata da Vittorio Sgarbi. Nel 2007, espone a Roma, presso la sede di Palazzo Venezia, la mostra Ora Nona. Nel 2010, partecipa alla mostra collettiva “Arte contemporanea per il tempio di Zeus”, nella Valle dei Templi di Agrigento, con la scultura “Angelo della Luce”.
Alfio Mongelli
Alfio Mongelli nasce a Roma. Tredicenne sceglie di intraprendere la carriera di artista, frequentando prima l’Istituto d’Arte, sotto la guida di Pericle Fazzini, Ettore Colla e di Leoncillo, poi l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1971, si aggiudica la cattedra di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Frosinone, di cui diventa il Direttore dal 1977 al 1984. Nel 1988, la Soprintendenza di Roma lo celebra con una grande mostra al Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma, presentata dagli eminenti critici d’arte Pierre Restany, René Berger e Carmelo Strano. Negli anni Novanta prosegue e intensifica la sua attività espositiva con mostre personali e collettive in Italia, Spagna, Francia, Germania, a Budapest (Ungheria), Toronto (Canada), Sapporo (Giappone). Nel 1992 in Spagna è rappresentante unico della Scultura Italiana all’Expo Universale di Siviglia (Palazzo Italia) ed è invitato all’“Italian Trade Center” di New York. Dopo New York, la mostra si sposta a Toronto, in Canada, all’Istituto Italiano di Cultura. Nel 1995 è invitato ad esporre sedici opere il Museo delle Scienze di Budapest. In seguito è invitato dall’Università di Sapporo, in Giappone, come relatore di un ciclo di conferenze sull’arte-design e la scultura monumentale, con annessa la mostra “Alfio Mongelli, 1965-1999”. Nel 1991 è invitato ad esporre nella mostra “Civitas Artis“, durante il VI Congresso di CGIL Lazio, insieme a Manzù, Fazzini, Greco, Basaldella ed altri tra i più significativi scultori del XX° secolo. Nel 1997, partecipa alla Biennale d’Arte di Venezia. Nel 2007 è invitato ad esporre all’Università di Tsighua (Cina), Academy of Art and Design, nella seconda edizione della rassegna internazionale “Arte e Scienza”. Lo stesso anno viene selezionato in rappresentanza dell’Arte Italiana alle Olimpiadi del 2008 di Pechino con la realizzazione della scultura monumentale H2O, ed è invitato ad esporre alcune opere alla Biennale Internazionale di Pechino 2008. Dal 2000 è presidente della R.U.F.A. – Rome University of Fine Arts (unica Libera Accademia di Belle Arti di Roma legalmente riconosciuta).
Fabio Sargentini
Fabio Sargentini è nato a Roma il 26 agosto 1939. E’ conosciuto come il gallerista d’avanguardia che più si è battuto per superare lo steccato tra le arti. Non solo pittura e scultura contemporanea, ma teatro, musica, danza hanno vissuto momenti esaltanti nella sua galleria romana L’Attico fondata con il padre Bruno nel novembre 1957, in Piazza di Spagna. Nel 1968 Sargentini lascia piazza di Spagna e sposta la galleria in un garage di via Beccaria, rivoluzionando la concezione contemplativa dello spazio espositivo. La mostra dei cavalli vivi di Kounellis sancisce questo cambiamento epocale. Di lì a poco anche le gallerie di New York, incorporate nei grattacieli di Manhattan, si spostano nel quartiere di Soho e assumono la dimensione del loft. Innumerevoli sono le mostre, le rassegne, i festival organizzati da Fabio Sargentini fino ad oggi. Oltre al gallerista c’è un Sargentini autore, attivo su due fronti, teatrale e letterario. Il suo esordio a teatro è nel 1979 al Beat 72 con “Peter Pan” seguito da “Ballerina”, primi esempi in Italia di teatro lirico-concettuale. Gli ultimi spettacoli firmati insieme alla regista Elsa Agalbato sono: “Obliquo Pirandello” 2010, “Edipo, la Sfinge, lo Spettro” 2011, “Amlieto” 2012, “Spalle al pubblico” 2013 e “Munch & Schiele” 2014. Sul versante letterario gli ultimi volumi pubblicati sono “Il mio doppio fuma l’oppio”, 2008 e “Perle coltivate”, 2011 per la casa editrice L’Obliquo.
Elizabeth Gericke Wolken è stata Direttrice di Villa Massimo, Accademia Tedesca a Roma, dal 1965 al 1993. La nota germanista costituì un team con suo marito, lo scrittore ed ex borsista Karl Alfred Wolken, dando l’avvio a una serie di riforme radicali, come l’estensione del soggiorno a Villa Massimo alle famiglie degli artisti, l’utilizzo di ulteriori mezzi finanziari da impiegare nell’amministrazione dell’Accademia e miglioramenti nei criteri di selezione; insistette altresì affinché gli artisti avessero conoscenze della lingua italiana.
Gli anni 1968-1971 videro una ristrutturazione e modernizzazione architettonica con l’allestimento nell’interrato dell’edificio principale di uno studio acustico, una camera oscura ed una macchina tipografica.
Nel maggio del 1978 si svolse un’inaugurazione dai toni sommessi, offuscata dal rapimento di Aldo Moro. Una doppia retrospettiva, “Plastik im Park” (sculture nel parco) e “Bilder aus Italien” (Immagini dall’Italia) presentava opere di Max Peiffer Watenphul, Hermann Teuber, Hanna Nagel, Theo Bechteler, Horst Antes, Franz Bernhard, Gerhard Hoehme, Gernot Rumpf, Rolf Szymanski e Arnold Leissler.
Negli anni Ottanta tra gli ospiti italiani della Villa figuravano Alberto Moravia, Pupi Avati e Paolo Portoghesi. A partire dal 1987 Elisabeth Wolken si dedicò all’organizzazione nel parco del Festival di Villa Massimo, il cui programma prevedeva opere di artisti italiani e tedeschi contemporanei. Questo modello, rivelatosi di successo, fu in seguito inserito nel programma culturale del Comune di Roma. Ne nacque nel 1990 il “Roma Europa Festival”, che si svolge tuttora, nel quale le accademie straniere presenti a Roma si associarono in un Festival europeo. Dalla riapertura nel 1978 sono stati a Villa Massimo Botho Strauss, Anselm Kiefer, Dorothee von Windheim, Sarah Kirsch, Wolfgang Rihm, Ulla Hahn, Bernhard Schultze e altri.
Consigliere della Fondazione Franz Ludwig Catel, dal gennaio 2012 è stata eletta Presidente.
Vittorio Sgarbi critico d’arte, storico dell’arte e politico italiano.
Autore di innumerevoli pubblicazioni sia nell’ambito dell’arte moderna che di quella contemporanea, è stato docente di Storia delle Tecniche Artistiche presso l’Università di Udine (1984-1988) e di Storia della Fotografia presso l’Università di Bologna (1974-1978).
Nel 2011, incaricato dal Ministero per i beni e le attività culturali, è curatore del Padiglione Italia e dei padiglioni regionali per la 54a Esposizione internazionale d’arte di Venezia organizzata dalla Biennale di Venezia (4 giugno – 27 novembre 2011). Con i padiglioni regionali per la prima volta l’esposizione viene dislocata in terraferma nelle diverse regioni. Nel 2012 ha collaborato alla 1ª Biennale Internazionale d’Arte di Palermo.
Più volte membro del Parlamento, Sottosegretario ai Beni Culturali nel governo Berlusconi II (2001-2002) e Assessore alla Cultura del Comune di Milano (2006-08), è stato sindaco della cittadina siciliana di Salemi dal 2008 al 2012.
Personaggio televisivo molto noto, dal 1992 al 1999 condusse il programma Sgarbi quotidiani su Canale 5, e dal 2002 ha iniziato la sua carriera di regista teatrale con l’Opera Rigoletto.
Nel 2014 viene nominato Ambasciatore per Expo 2015 per le belle arti. Dallo stesso anno è Assessore alla Rivoluzione, alla Cultura, all’Agricoltura, alla tutela del Paesaggio e del Centro Storico del Comune di Urbino.
Alberto Dambruoso e’ uno storico dell’arte, professore di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia, critico e curatore indipendente d’arte contemporanea, con base a Roma da piu’ di quindici anni.
Si è laureato con lode nel 2000 in Storia dell’Arte Contemporanea alla Facolta’ di Conservazione dei Beni Culturali della Tuscia (VT) e ha ricevuto l’abilitazione all’insegnamento di Storia dell’Arte presso l’Universita’ Ca’ Foscari di Venezia nel 2007.
Specializzatosi nell’arte italiana degli anni Sessanta, con un particolare interesse verso il gruppo romano della “Scuola di Piazza del Popolo”, Dambruoso ha curato diverse mostre monografiche e collettive degli artisti che hanno dato vita a quel fervido periodo creativo per l’arte italiana del secondo Dopoguerra, in alcune occasioni insieme al Prof. Maurizio Calvesi, ovvero colui che tra i primi scrisse delle novità linguistiche contenute nelle opere degli artisti della “Scuola” tra i quali Schifano, Festa, Angeli, Tacchi, Lombardo, Fioroni, Ceroli, Pascali e contribuendo in seguito con saggi, testi, inviti a mostre e a Biennali di Venezia, alla loro fortuna critica.
Sempre con Calvesi, Dambruoso sta attualmente conducendo un progetto di ricerca assegnatogli dal Professore attraverso il Premio Internazionale Balzan per le Arti da lui vinto nel 2008, che prevede la realizzazione del nuovo catalogo generale dell’opera di Umberto Boccioni.
Agli inizi del 2010, Dambruoso ha ideato ”I Martedi’ Critici”, serie di incontri-dibattito con cadenza settimanale con i maggiori artisti, galleristi e critici del panorama artistico nazionale ed internazionale, che si tengono in luoghi istituzionali italiani (Auditorium di Mecenate, Chiostro del Bramante, Museo MACRO e MAXXI a Roma, Museo Pan e MADRE a Napoli e Museo Pecci a Milano) e che a novembre 2014 sono giunti al quinto anno di attività.
Paola Di Giammaria è una storica dell’arte, responsabile della Fototeca dei Musei Vaticani, critica e curatrice indipendente.
Dopo la maturità linguistica si è laureata con lode in Lettere con indirizzo Storia dell’Arte, sotto la guida del Prof. Maurizio Calvesi, presso la Sapienza, Università di Roma, dove ha proseguito gli studi, conseguendo il diploma della Specializzazione in “Storia dell’Arte Medievale, Moderna e Contemporanea” e il Dottorato di Ricerca in “Strumenti e Metodi per la Storia dell’Arte”, coordinato dalla Prof.ssa Silvia Danesi Squarzina.
Dal 2005 al 2012 è stata docente incaricata del corso “Sixteenth Century Art in Rome” (Arte del Cinquecento a Roma) nel trimestre autunnale presso la John Carroll University (Ohio, USA), sede di Roma, nell’ambito del programma “John Carroll at Vatican City”.
Ha alle spalle diverse pubblicazioni che riflettono sia i suoi studi sull’arte romana tra Cinquecento e Seicento sia le sue ricerche sull’arte contemporanea, verso la quale ha sempre dimostrato interesse e passione, memore dell’insegnamento di Calvesi. Ha curato mostre di artisti contemporanei, collaborando con gallerie d’arte, istituzioni ed enti culturali. Dal 2010 collabora con la Fondazione Franz Ludwig Catel, come referente artistica e curatrice del Premio Catel, rivolto a giovani artisti provenienti dalle accademie di belle arti.
Ha fondato la Hexagon art solutions per promuovere l’arte italiana contemporanea e non, attraverso sinergie comuni con artisti, collezionisti, addetti del settore, musei, gallerie e iniziative culturali di vario genere.
Ha curato il volume di Antonio Paolucci “Pensieri d’arte. Dentro e fuori i Musei Vaticani” (edito dalla LEV) che raccoglie tutti gli articoli scritti dal Direttore dei Musei Vaticani su “L’Osservatore Romano” dal 2008 al 2011.
Scultore napoletano, vive e lavora in Roma.
Ha trascorso nella Città partenopea la sua prima giovinezza, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti. Presente in alcune personale e mostre collettive organizzate nella Capitale, a Torino e a Milano, è stato invitato a realizzare sue Opere in Germania, in Olanda, in Svizzera, in Francia, in Inghilterra, negli USA, in Giappone.
Tra queste il Battistero e la Madonna di “Notre Dame du Liban, collocata sulla sommità della cupola della Chiesa Maronita di Sydney. Due sculture di angeli per la collezione Blafford-Owen a Houston, USA. L’Angelo della pace per l’atrio della sede centrale del CNR a Roma. La porta della vita, in bronzo, per il santuario Mariano di Rodi Garganico. Le tre monumentali porte del Santuario di Bonaria a Cagliari. Le porte dell’oratorio San Filippo Neri di Moffetta. L’Angelo del terzo Millennio a Barletta, e le Porte della Basilica di San Vito dei Normanni.
Accademico Pontificio della Classe degli Scultori dei Virtuosi al Pantheon, ne è stato il Segretario dal ’98 al 2003. E’ autore del Martello e della Croce Processionale per il Grande Giubileo dell’Anno santo del 2000, conservati nel Tesoro dei Musei Vaticani.
Suoi sono “l’Angelo della Luce” nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in Roma e “l’Angelo di Betzata” collocato all’ospedale Sant’Andrea in Roma.
Partecipa a diverse collettive, tra cui nel 2003 alla mostra promossa dal Vicario generale di Roma in collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali e il Comune, allestita nel Pantheon di Roma per celebrare i venticinque anni di Pontificato di Giovanni Paolo II e nel 2009 alla mostra “Arte, Genio e Follia. Il giorno e la notte dell’artista”, curata da Vittorio Sgarbi.
Nel 2007, espone a Roma, presso la sede di Palazzo Venezia, la mostra Ora Nona.
Nel 2010, partecipa alla mostra collettiva “Arte contemporanea per il tempio di Zeus”, nella Valle dei Templi di Agrigento, con la scultura “Angelo della Luce”.
Alfio Mongelli nasce a Roma. Tredicenne sceglie di intraprendere la carriera di artista, frequentando prima l’Istituto d’Arte, sotto la guida di Pericle Fazzini, Ettore Colla e di Leoncillo, poi l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1971, si aggiudica la cattedra di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Frosinone, di cui diventa il Direttore dal 1977 al 1984.
Nel 1988, la Soprintendenza di Roma lo celebra con una grande mostra al Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma, presentata dagli eminenti critici d’arte Pierre Restany, René Berger e Carmelo Strano.
Negli anni Novanta prosegue e intensifica la sua attività espositiva con mostre personali e collettive in Italia, Spagna, Francia, Germania, a Budapest (Ungheria), Toronto (Canada), Sapporo (Giappone). Nel 1992 in Spagna è rappresentante unico della Scultura Italiana all’Expo Universale di Siviglia (Palazzo Italia) ed è invitato all’“Italian Trade Center” di New York.
Dopo New York, la mostra si sposta a Toronto, in Canada, all’Istituto Italiano di Cultura. Nel 1995 è invitato ad esporre sedici opere il Museo delle Scienze di Budapest. In seguito è invitato dall’Università di Sapporo, in Giappone, come relatore di un ciclo di conferenze sull’arte-design e la scultura monumentale, con annessa la mostra “Alfio Mongelli, 1965-1999”. Nel 1991 è invitato ad esporre nella mostra “Civitas Artis“, durante il VI Congresso di CGIL Lazio, insieme a Manzù, Fazzini, Greco, Basaldella ed altri tra i più significativi scultori del XX° secolo. Nel 1997, partecipa alla Biennale d’Arte di Venezia.
Nel 2007 è invitato ad esporre all’Università di Tsighua (Cina), Academy of Art and Design, nella seconda edizione della rassegna internazionale “Arte e Scienza”.
Lo stesso anno viene selezionato in rappresentanza dell’Arte Italiana alle Olimpiadi del 2008 di Pechino con la realizzazione della scultura monumentale H2O, ed è invitato ad esporre alcune opere alla Biennale Internazionale di Pechino 2008. Dal 2000 è presidente della R.U.F.A. – Rome University of Fine Arts (unica Libera Accademia di Belle Arti di Roma legalmente riconosciuta).
Fabio Sargentini è nato a Roma il 26 agosto 1939. E’ conosciuto come il gallerista d’avanguardia che più si è battuto per superare lo steccato tra le arti. Non solo pittura e scultura contemporanea, ma teatro, musica, danza hanno vissuto momenti esaltanti nella sua galleria romana L’Attico fondata con il padre Bruno nel novembre 1957, in Piazza di Spagna. Nel 1968 Sargentini lascia piazza di Spagna e sposta la galleria in un garage di via Beccaria, rivoluzionando la concezione contemplativa dello spazio espositivo. La mostra dei cavalli vivi di Kounellis sancisce questo cambiamento epocale. Di lì a poco anche le gallerie di New York, incorporate nei grattacieli di Manhattan, si spostano nel quartiere di Soho e assumono la dimensione del loft. Innumerevoli sono le mostre, le rassegne, i festival organizzati da Fabio Sargentini fino ad oggi.
Oltre al gallerista c’è un Sargentini autore, attivo su due fronti, teatrale e letterario. Il suo esordio a teatro è nel 1979 al Beat 72 con “Peter Pan” seguito da “Ballerina”, primi esempi in Italia di teatro lirico-concettuale. Gli ultimi spettacoli firmati insieme alla regista Elsa Agalbato sono: “Obliquo Pirandello” 2010, “Edipo, la Sfinge, lo Spettro” 2011, “Amlieto” 2012, “Spalle al pubblico” 2013 e “Munch & Schiele” 2014. Sul versante letterario gli ultimi volumi pubblicati sono “Il mio doppio fuma l’oppio”, 2008 e “Perle coltivate”, 2011 per la casa editrice L’Obliquo.